Torre Galfa: Tecnologia impiantistica, BIM e Cellule Bagno di StercheleGroup

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Novembre, 2021
Editore / Rivista: 
Bimportale
Autore: 
Cecilia Cantadore

Torre Galfa è un grattacielo di Milano, progettato dall’architetto Melchiorre Bega nel 1956 e completato nel 1959. Nel 2016, dopo 16 anni di disuso, ne è stato avviato il progetto di riqualificazione e valorizzazione, concluso nel 2020, rendendo la torre adatta a funzioni residenziali, alberghiere e commerciali.

L’intervento ha dotato l’edificio di un involucro ad alta efficienza energetica conservando e valorizzando l’immagine storica con l’elegante facciata a vetrata continua.

È stato inoltre implementato un miglioramento sismico e sono state applicate una serie di tecnologie per migliorarne l’efficienza energetica, quali geotermia e pannelli fotovoltaici.

Ma non solo! È stata adottata diffusamente, anche per l’impiantistica, la metodologia BIM che ha comportato ulteriori vantaggi, come ci spiega Gianluca Vallerini, CEO di Incide Engineering.

“Il progetto degli impianti è stato particolarmente sfidante per la tipologia di edificio, per la destinazione d’uso multifunzione e per l’esiguità degli spazi a disposizione, che hanno trovato risoluzione nell’utilizzo della progettazione BIM.”

“La possibilità di progettare su un modello architettonico creato da rilievo laser scanner ha permesso di avere una base geometrica certa e sempre disponibile, che è stata la forza di un progetto che ha permesso l’integrazione delle soluzioni architettoniche ed impiantistiche e di vincere la sfida di un cantiere così complesso.” – “In particolare, le centrali tecnologiche, posizionate negli interrati, hanno dovuto essere studiate nei minimi dettagli, per gestire spazi molto compressi ed i componenti essere trasportati e installati nella loro posizione.”

“Il modello BIM, ha permesso di gestire tutte queste problematiche e fornire al cantiere informazioni non solo cartacee per la successiva installazione. La progettazione degli staffaggi, svolta in ambito sismo resistente, è stata a sua volta sfidante per poter trovare compatibilità in spazi ridottissimi, di corridoi e controsoffitti affollati da una molteplicità di impianti, e questo è stato possibile solamente attraverso la gestione del progetto in modalità BIM.”

Il modello è stato inoltre interfacciato con modelli di calcolo per la determinazione delle azioni sismiche ed il calcolo svolto mediante l’ausilio di strumenti messi a disposizione dalle case fornitrici dei sistemi industrializzati, che hanno anche fornito le famiglie di componenti BIM.

“In questo progetto il BIM ha offerto a tutti i livelli del processo costruttivo preziosi benefici, molto maggiori degli sforzi. È un piacere portare l’esempio di un progetto sfidante come Torre Galfa, ma la vera sfida resta la diffusione di questa metodologia innovativa a tutti gli attori della filiera delle costruzioni” conclude Gianluca Vallerini.

 

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